collective works of art
Progetti di integrazione tra arte e disagio con persone vulnerabili per dipendenza da alcol, sostanze psicoattive e fragilità mentale, e con donne vittime di abusi e violenza. Lavori individuali e opere collettive per spazi pubblici, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Nazionale, altri enti pubblici e privati, comunità terapeutiche.
[…] Ipertesti di storie personali, celate. Vicende durissime eppure, contestualmente, di ricostruzione e rinascita, di speranza e bellezza attraverso un percorso d’arte. Sono le sculture realizzate da alcune ospiti della comunità terapeutica Fragole Celesti, coordinate dall’artista Paola Risoli. “Case fantastiche di donne fantastiche”. […] La mostra come cuore pulsante di un progetto più ampio, conclusione di un un intenso laboratorio artistico.
Olga Gambari, La Repubblica, 9 marzo 2017
Un unico fil rouge attraversa lo spazio aereo del Movicentro di Ivrea, diventa parola che unisce attraverso le diverse lingue, rimanda alla connessione esistente tra gli esseri umani, in un crocevia di passaggi come una stazione, è filo di Arianna che guida nel labirinto e aiuta percorsi di crescita. Il sitespecific work – ideato e realizzato da Paola Risoli con persone in carico all’Alcologia di Ivrea – è frutto della collaborazione tra Dipartimento Patologia delle Dipendenze Asl TO4, Associazione Mastropietro & C. Onlus, Assessorati alle Politiche sociali e alla Cultura del Comune di Ivrea, ACAT, Cooperativa sociale ZAC!
La Stampa, 12 aprile 2016
CAMBIA MENTI è prassi artistica finalizzata al raggiungimento di un equilibrio condiviso, in cui l’opera d’arte non è che la sintesi finale, «stazione di arrivo e luogo metafisico approntato per una nuova partenza». […] Una storia di trasformazione, raccontata nel video CAMBIA MENTI work in progress, dove emerge sempre di più il ruolo di responsabilità sociale che oggi l’arte contemporanea è chiamata ad assumersi.
Fortunato D’Amico, Il Giornale delle Fondazioni 15 aprile 2016
Laboratorio di scultura, video e parola nel progetto Il viaggio di Telemaco per giovani con dipendenze, tra i 18 e i 28 anni (Cooperativa sociale Il Punto, Biella). La pratica dell’arte come maieutica di capacità ideative e manuali, sovente possedute, anche se non agite. Luogo di presa d’atto – attraverso la concretezza del fare e del farsi di uno oggetto – e di sperimentazione di un saper costruire, anche in un momento di rotture pesanti, crisi profonda.
“Abbiamo fatto cose nelle Alcologie, nei Servizi Dipendenze Patologiche dell ASLTO4, che voi umani non potreste immaginarvi, […] e abbiamo visto raggi balenare nel buio vicino a tante porte. Abbiamo scattato foto, perché quei momenti non andassero perduti. È tempo di vivere.”
I progetti tra arte e disagio – cominciati col Gruppo Abele di Torino nel 1992 – interessano dal 1997 i Servizi Tossicodipendenze dell’Asl9 (ASLTO4 dal 2008) di Caluso. Rivarolo, Ciriè, Settimo Torinese, i Drop-in di Ivrea e Cuorgnè, l’Alcologia di Ivrea, e comunità terapeutiche del territorio. L’artista vi lavora in équipe con educatori professionali e psicologi del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche. La pratica artistica, libera, è scelta in quanto strumento riabilitativo integrato nei programmi terapeutici individuali. Parallelamente Risoli lavora presso il Centro di Salute Mentale AslTO4, e nel privato socio sanitario quali il progetto Fragole Celesti, per il trattamento delle donne vittime di abusi e violenze, della Comunità Terapeutica doppia diagnosi Fermata d’Autobus (Torino); e il progetto Il viaggio di Telemaco, per giovani dai 18 ai 28 anni della Cooperativa Sociale Il Punto (Biella).